La classifica dirà nono posto a causa della penalità per partenza anticipata, ma la linea di arrivo dice quinta posizione, 42a barca arrivata. Si conclude così il “difficile e meraviglioso” Fastnet di Alberto Bona e del Class40 IBSA, vissuto assieme a Francesca Clapcich, Andrea Caracci e Luca Bertacchi. L’arrivo nella notte del 26 luglio, dopo 3 giorni e dieci ore di navigazione, 891 miglia percorse realmente, le prime 50 con una bufera che Francesca Clapcich ha definito “come in oceano”, le altre a domare bonacce e a correre di lasco.
Indimenticabili per l’equipaggio le 12 ore di bolina con 47 nodi di vento registrati nel Solent, l’onda corta che ti fa sbattere: “Sapevamo che la barca era perfetta per queste condizioni – dice Alberto Bona – ma bisognava timonarla bene per evitare danni”.
Cronaca della cinquantesima edizione della regata-mito che ha registrato 430 iscritti, 142 ritirati, un affondato: “È stata una prova molto dura nelle prime 12 ore – conferma Alberto Bona – ma sapevamo che il Class40 IBSA era in grado di affrontarla. La partenza anticipata è stata frutto di un errore che abbiamo pagato caro in classifica, non era facile perché c’era tanta corrente che spingeva, e a volte si sbaglia. La bufera nel Solent, poi la prima bonaccia, quindi è arrivato il secondo fronte che ci ha fatto ripartire; dopo aver girato il Fastnet ci siamo ricompattati e siamo andati bene, abbiamo preso belle decisioni. Una regata non facile, ma è il Fastnet, e bisogna meritarselo”.
Francesca Clapcich sorride: “Non è stato tanto diverso dal giro del mondo, nel Solent una delle condizioni meteo peggiori che ho preso negli ultimi mesi. Questa regata non si smentisce mai, il Class40 è una barca incredibile, molto marina, e poi corre davvero tanto, un piccolo Imoca senza foil che è riuscito a regatare ad armi pari con alcuni Imoca lungo il percorso”.
“Quando vai in barca con dei professionisti come Alberto, Francesca e Andrea – commenta il team leader Luca Bertacchi – hai la possibilità di vivere momenti unici, nei quali vedi in opera il talento e la professionalità. È stata dura, sono state in assoluto le condizioni meteo più impegnative che abbia mai visto in mare, ma ero con un team eccezionale e anche nella difficoltà di gestire le prime 12 ore ho avuto il privilegio di navigare nel mito”.
“Chi ama la competizione, a chi piacciono le cose difficili: venite al Fastnet – commenta Andrea Caracci – la regata è stata bellissima, competitiva, un’esperienza meravigliosa. Abbiamo avuto tutte le condizioni meteo possibili, dalla bonaccia alla bufera, corrente a favore e contro. Questa barca è una vera all round, Sam Manuard ha fatto un grande lavoro: è stato un piacere navigare con questo team, Alberto avrà grandi risultati”. Archiviato il Fastnet, si torna al campionato Class40, in cui al momento il Class40 IBSA è primo, e alla preparazione per la regata decisiva, la Transat Jacques Vabre di fine ottobre.