La settimana scorsa vi abbiamo raccontato la prima parte della Route du Rhum di Alberto. Oggi proseguiamo il racconto dello skipper del progetto Sailing into the Future. Together, che ripercorre con noi la seconda parte di questa straordinaria regata.
Intorno al 19 novembre, dopo dieci giorni di navigazione che Alberto definisce “di sopravvivenza”, il Class40 IBSA entra finalmente negli Alisei e inizia la discesa. In questa seconda fase della regata Alberto trova condizioni meteo più clementi; è bello poter di nuovo apprezzare la magia della barca che traccia la sua lunga scia con uno Spi issato giorno e notte. La regata diventa più godibile e lo skipper riesce a lavorare maggiormente “di strategia” e a far correre la barca a una bella velocità.
A due giorni dall’arrivo i groppi aumentano e le notti sono sempre più difficili. Un temporale improvviso e lo spinnaker esplode e si attorciglia intorno allo strallo. In quel momento Alberto è nel bel mezzo della lotta per il quinto posto con Antoine Carpentier, a sole 500 miglia dall’arrivo… non ci voleva.
Alberto stringe i denti, issa lo spinnaker più grande e si appresta a finire la regata armato di tenacia e timone. E al calar del giorno del 23 novembre ecco la Guadalupa: è fatta! Dopo il giro dell’isola, alle ore 15 e 34 minuti e 50 secondi ora locale (20:34:50 ora italiana) Alberto taglia il traguardo della dodicesima edizione della Route du Rhum, aggiudicandosi l’ottavo posto nella sua categoria.
“Appena ho messo i piedi a terra ho sentito una gioia pazzesca” racconta Alberto. “Quando sei da solo in mezzo al mare i momenti insieme ai tuoi cari sembrano molto lontani, e quando poi li vivi di nuovo li apprezzi ancora di più”.
Adesso, dopo un po’ di meritato riposo, lo skipper e tutto il team sono di nuovo al lavoro, già focalizzati verso la prossima stagione di regate che si preannuncia piena di novità: Alberto non sarà più da solo a bordo del Class40 IBSA, ma regaterà anche in doppio… stay tuned!