337 miglia nelle ultime 24 ore per Alberto Bona, che al rilevamento delle 7 di stamani era sempre sesto ma più veloce dei primi quattro in Class40. Da giorni ormai sullo stesso bordo, un po’ più “alto” del gruppetto di testa, nella notte tra il decimo e l’undicesimo giorno di navigazione IBSA ha ingranato il turbo, e se il vento la assisterà, oggi sarà spettacolo.
È sostanzialmente questione di angoli e intensità: il vento – pur arrivando dalla stessa “macro-direzione” – ha piccole variazioni in intensità e direzione che si modificano continuamente, e questo contribuisce a creare le differenze di velocità e di direzione tra gli scafi nella stessa rotta; queste variabili si sommano alla qualità della barca e alla bravura dello skipper perché sono tante le cose da gestire per ogni skipper, affaticato da 11 giorni di navigazione, sette dei quali di bolina con onde come palazzi.
Fa caldo, finalmente, gli scafi navigano in andature larghe, su lunghissimi bordi in rotta verso la Guadalupa. Il tema attuale riguarda il passaggio tra gennaker e spinnaker, le vele di prua che permettono di correre più velocemente. Ora l’obiettivo è arrivare veloci ad avvistare l’arcipelago, comprimere la distanza sui primi, perché l’ultima parte della regata consiste nel giro dell’isola, dove ancora tutto può succedere, se si è veramente vicini.
Quindi, trovare una strategia per avvicinarsi agli avversari che stanno davanti (e allontanarsi da quelli che stanno dietro!) pur non avendo molte opzioni, visto il “monobordo” di avvicinamento alla Guadalupa, è anche il compito di Alberto sul Class40 IBSA, tallonato al millimetro dal gemello Luke Berry, a bordo della barca 1 della serie Mach 5 di Sam Manuard, costruita nello stesso cantiere di IBSA e varata qualche mese prima. Alberto deve costantemente guardare davanti e dietro, dove anche Groupe SNEF, rallentato da una delaminazione dello scafo qualche giorno fa, ora si è rimesso a correre. Davanti l’obiettivo è Redman, il quinto: lo skipper Carpenter corre quanto Alberto ed è a 16 miglia di distanza, presumibilmente per il momento con lo stesso vento.
Calcoli e conti, rotte e previsioni di “atterraggio” – il 23 o il 24 di novembre? – e nel mentre anche mangiare, dormire, rispondere alla solitudine, navigare. Cosa riserverà questo finale di partita?