Nicolas Groleau è il direttore del cantiere navale JPS Production che ha la sua base nella zona artigianale di Kemarquer a La Trinité-sur-mer, dove in queste settimane si sta costruendo il nuovo Class 40 Mach 5 di IBSA che sarà guidato da Alberto Bona.
Nicolas ha un’esperienza trentennale nella costruzione, è uno skipper e, mentre lo si guarda lavorare muovendosi in cantiere con la sua squadra, si percepisce tutta l’esperienza che lo ha fatto diventare uno dei costruttori più ambiti per la vela d’altura. Ha il mare che gli scorre dentro, lo ha addosso sempre, anche mentre è a terra. Quando guarda le carene in costruzione nell’hangar del cantiere le immagina già tra le onde in mezzo all’oceano. Le vede già grandi mentre affrontano il mare aperto, perché ognuna di loro è come una figlia che sta crescendo, pronta a tempo debito a prendere il largo.
“Ci rivolgiamo soprattutto ai professionisti, ma gli amatori beneficiano dello stesso trattamento. Un architetto ci dà i suoi progetti e noi facciamo tutto, dalla A alla Z. Dal 2011 produciamo sostanzialmente dei Class 40. Nella Transat Jacques Vabre 2019, le quattro prime barche sono uscite da questo cantiere”, dice con comprensibile orgoglio Nicolas che dirige il cantiere JPS dal 1996.
La sua passione per la vela nasce da lontano e, come tanti navigatori, anche Nicolas viene da una famiglia che amava il mare e quindi da bambino ha navigato molto. “In casa era pieno di riviste di vela, Cahiers du Yachting, Voiles & Voiliers… Quando ho finito le superiori l’aspetto dell’architettura navale e della costruzione mi interessava molto, ma mi sembrava azzardato comunicare questa passione alla mia famiglia. A 19 anni ho iniziato a lavorare in cantiere.” Il 1987 è un anno di svolta per Nicolas, una grande tempesta imperversa sulle coste della Bretagna e i cantieri navali assumono personale. Nicolas incontra Charlie Capelle e con lui, nel 1988, si getta nel primo progetto da boat-captain. “Charlie rappresentava allora l’avanguardia tecnologica, voleva avviare un progetto per un Formula 28 che era una serie di moda all’epoca. Ho seguito tutto il progetto e la lavorazione, dal 1990 al 1992 ho navigato su quel catamarano. Questa esperienza mi ha permesso di incontrare molti navigatori locali e di dare aiuto quando preparavano le regate d’altura.”
Nicolas e il suo cantiere sono conosciuti per la produzione della serie Open 7.50, il primo è uscito dagli hangar della neonata JPS nel 1998. Questo modello ha dato notorietà al suo lavoro e a lui la visibilità tra gli addetti del settore. Negli anni successivi, Sébastien Magnen propone a Nicolas di costruire un modello Mach 6.50. “Seb aveva vinto due Mini Transat su quella barca, l’aveva disegnata lui stesso. Si immaginava una carena molto innovativa: volevamo una barca potente, leggera, molto evoluta.”
Nel 2005 avviene l’incontro con Samuel Manuard e si passa alla produzione di modelli più grandi. “Sam è un progettista che naviga molto, è molto pragmatico. Il Mach 45 è nato nel 2007. Volevamo molto spazio all’interno e un’altezza maggiore.” Con la produzione di questo modello, il cantiere è diventato simile a quello che si vede oggi, con la location attuale e un personale impiegato a tempo pieno. Nel 2010 parte la produzione del Mach 40 sempre su progetto di Sam Manuard. I Mach 40 ottengono diversi successi e Sam aggiorna e migliora il progetto che, sempre nel cantiere JPS, viene poi applicato sui nuovi modelli. Parallelamente continua anche la produzione dei 6.50.
Nicolas continua anche, parallelamente, a navigare. “Per tanti anni ho gareggiato con i dipendenti del cantiere. Abbiamo ottenuto dei buoni risultati”. Nicolas e il suo team lavorano costantemente sulle barche su cui navigano, modificando particolari e portando innovazioni continue. Nel 2020 alla Drheam Cup ha navigato in equipaggio insieme a Sam con il Mach 40, arrivando secondo. Il loro legame sportivo e professionale continua negli anni fino al presente.
Nicolas ha sempre lavorato con lo sguardo rivolto verso il futuro. Nel 2017 si è lanciato nella produzione di barche con i foil, quando era ancora un progetto pionieristico. Uno dei suoi sogni è quello di realizzare una barca che possa volare.
Il suo obiettivo da sempre è lavorare su barche che possano portare delle innovazioni alla vela, nella progettazione, nell’uso dei materiali, nei metodi di produzione. E il progetto di costruzione del Mach 5 va naturalmente in questa direzione.