Performance, tecnologia e sartorialità: con Remi Aubrun (All Purpose) Bona cerca la vela perfetta

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Performance, tecnologia e sartorialità: con Remi Aubrun (All Purpose) Bona cerca la vela perfetta

31 Maggio 2022

Una randa, tre genoa – solent, trinquette e tourmentine, per dirlo alla francese – due gennaker e tre spinnaker. Nove vele da realizzare unendo tecnologia e sartorialità. Il progetto vele per IBSA Sailing into the Future. Together è a buon punto, e si realizza a pochi chilometri dal cantiere di Trinitè Sur Mer, a Carnac, dove la All Purpose ha uno dei propri loft. A disegnarle, progettarle e realizzarle è stato chiamato Remi Aubrun, socio dal 2003 del cantiere, che pur chiamandosi “All Purpose” ha un DNA specifico e specializzato nella produzione di vele oceaniche, quelle che devono resistere a carichi e sforzi continui, essere resistenti ma al tempo stesso performanti, devono essere spostate in coperta, issate e ammainate, in questo caso, da un solo componente dell’equipaggio.

Il rapporto tra progettista, velista e velaio è qualcosa di unico: “La nostra filosofia – spiega Remi Aubrun – è quella di essere molto vicini ai nostri navigatori solitari, seguirli one to one con grande attenzione. In questo contesto non puoi standardizzare nulla e soprattutto devi innovare sempre, e nel modo giusto”.

L’esperienza di Remi Aubrun è specifica per il Class40 e le altre classi di navigazione oceanica, il Mini 6.50, ma anche l’Imoca: “È necessario essere molto innovativi, sia per quanto riguarda i materiali che per le forme da dare alle vele. E le nostre vele si costruiscono, prima di tutto, discutendo con il progettista e il velista”.

Tre le scelte strategiche: materiali, disegno, tipologia e qualità di fabbricazione: “Sul disegno lavoro personalmente, per quanto riguarda invece la tipologia di produzione, utilizziamo il metodo Trilam sviluppato con l’azienda francese CLM; in questo caso utilizzeremo materiali come il dyneema e l’aramide”.

Le vele devono essere affidabili, ma anche innovative, capaci di rappresentare quasi un’arma segreta: “Proporremo qualcosa di innovativo sul J1, il genoa più grande: la vela avrà una ripartizione del carico originale e innovativa che avrà il compito di fare la differenza in termini di performance. Anche sul fronte degli spinnaker, pensando specificatamente al Mach 5, abbiamo lavorato a delle forme specifiche, sempre con l’obiettivo di dare un vantaggio competitivo in termini di velocità e manovrabilità”.

 

    

    

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