Transat CIC a tre giorni dal via: sole e poco vento a Lorient, dove Alberto Bona si sta preparando per la partenza della regata con il supporto del boat captain Pierrot e di Pablo Santurde del Arco, volato dalla Spagna per supportare il team. Nel teatro della “Città della Vela” – il meraviglioso museo di Lorient dedicato alle imprese di Éric Tabarly – stamani si è svolto il briefing per la sicurezza: i 48 skipper della regata hanno seguito per oltre due ore le analisi e le istruzioni del pilota della Marina Militare francese che coordina i salvataggi in mare.
In banchina c’è gran fermento e preparazione, curiosità per i due Class40 di nuova generazione, il Mach 6 Bleu Blanc Planéte Location di Quentine Le Nabour, praticamente l’evoluzione del Class40 IBSA, e il misterioso Pierreval di Vincent Riou.
“Due barche nuove su 13 Class40 in gara – commenta Alberto Bona – sicuramente interessanti da analizzare. Ma qui si tratta di considerare tutti gli avversari come potenzialmente vincenti. Rispetto ad altre regate a cui siamo abituati, nelle quali verso la fine del percorso i rischi sono limitati, qui, al contrario, alla fine della regata potremo rischiare molto, con perturbazioni forti. Sarà davvero importante evitare le insidie e restare lucidi fino alla fine, sempre belli svegli e connessi: la traiettoria sarà importantissima”.
Le insidie riguardano l’approccio alla costa del continente americano: la zona di rispetto creata a Nord dagli organizzatori per evitare gli Iceberg gioca un ruolo fondamentale e – dopo le Azzorre – gli skipper dovranno trovare la miglior traiettoria per evitare di avere poco spazio di manovra tra l’area vietata a Nord e la Corrente del Golfo a Sud. “Serve trovare il miglior corridoio, e l’area di origine delle depressioni americane, a Sud o a Nord del traguardo, giocherà un ruolo importante”, spiega ancora Bona.
La giornata si è conclusa con la presentazione ufficiale degli skipper, in uno dei palcoscenici più belli della vela oceanica internazionale, a pochi passi da imbarcazioni che hanno fatto la storia, come il ketch di 44 piedi Pen Duick II, fino al Flore, il sottomarino militare dismesso posizionato nella storica base degli UBoot tedeschi, oggi diventata museo.