Se dovessimo scegliere un solo aggettivo per descrivere la Transat CIC 2024, questo potrebbe essere variegata: dai giorni in cui sono state percorse oltre 300 miglia ad altri in cui le miglia giornaliere rasentavano le 150, dalla bonaccia alla pioggia torrenziale, dal freddo gelido alla nebbia…
Il decimo giorno apre ufficialmente la parte finale della regata, quella fase in cui alle condizioni incerte del meteo si sommano stanchezza e ancora 500 miglia da percorrere prima di raggiungere New York.
Nelle ultime ore, la piccola flotta dei Class40 si è nuovamente allineata lungo la rotta ortodromica, dopo aver schivato i venti contrari a Sud ed evitato di finire in mezzo alla Corrente del Golfo. In mattinata il vento è ritornato, ma potrebbe ancora presentarsi una condizione di bonaccia.
Alberto Bona naviga in quinta posizione, con un ritardo di circa 160 miglia sul primo Class40. C’è tuttavia ancora tempo per tornare all’attacco, magari proprio sfruttando le prossime bonacce, in cui i diretti avversari si imbatteranno per primi.
Alberto tiene i nervi saldi, sempre concentrato sulla strategia di questa difficilissima prova. Intanto, il sapore della costa inizia a farsi sentire, un po’ preannunciato da un uccellino che stamani si è appollaiato sul bordo della barca per riposarsi. La finestra di arrivo del Class40 IBSA, tuttavia, è ancora molto ampia e prevede almeno altri due giorni di navigazione.
