Ieri, Alberto Bona si è recato nella sede della filiale americana, nel New Jersey, per trascorrere la giornata insieme ai collaboratori di IBSA USA e ricambiare così i festeggiamenti ricevuti dal team, al suo arrivo a New York.
Accoglienza calorosa, grande partecipazione e coinvolgimento con numerose domande per conoscere la navigazione oceanica. Per una mattina si è parlato di oceano, sfida, navigazione e tecnologia e Alberto si è sentito subito a casa. Nella hall un meraviglioso modello del Class40 IBSA e lungo le pareti i video e le immagini delle imprese relative al progetto Sailing Into the Future. Together, insieme ai disegni dei figli dei dipendenti che, in un giorno di visita all’azienda, hanno conosciuto la storia di Alberto e disegnato il loro Class40 IBSA. Tante domande e molta curiosità, ma anche la possibilità per Alberto di parlare dei valori che accomunano la sua impresa e quella di IBSA.
“È stato un momento di scambio molto bello – ha dichiarato Alberto Bona – le persone di IBSA USA sono venute a bordo per vedere e visitare il Class40 IBSA, e oggi la mia presenza qui ha permesso di far conoscere meglio il nostro grande progetto e la barca che ha attraversato l’Atlantico”.
Nel pomeriggio Alberto è rientrato alla base, al ONE 15 Marina di Brooklyn, dove tutto è pronto per la fase di cantiere: il danno di delaminazione allo scafo, forse dovuto a un impatto, è risultato più serio del previsto.
“Si è trattato probabilmente di una collisione in mare – ha spiegato lo skipper – per come abbiamo analizzato le tracce che ci sono sulla barca e all’interno, sembra che qualcosa abbia preso di striscio la barca. Quindi adesso dobbiamo tirarla a secco e andare in cantiere a Portland e solo dopo potremo iniziare il trasferimento in sicurezza per il Canada”. Intanto, con la premiazione di domenica, che ha portato molta Bretagna a bordo di una goletta ormeggiata a Lower Manhattan, la Transat CIC è definitivamente archiviata. In navigazione restano ancora tre velisti, due nella classe vintage e un class40. Il giovanissimo skipper di Zeiss, Timothé Polet di 23 anni, dopo il disalberamento e un infortunio alla mano è stato recuperato da un elicottero a 250 miglia dall’arrivo.