Alberto Bona lo aveva previsto: una sacca di bonaccia avrebbe rimescolato le carte, e così è stato. Al largo della costa portoghese, dopo tre giorni di meteo molto impegnativo, irrompe l’assenza di vento, che favorisce i team che si sono tenuti più larghi rispetto alla costa, e “incastra” i leader del gruppo di testa, perché chi sopraggiunge da dietro ha spesso più informazioni per gestire ciò che accade a chi guida la flotta.
Il quinto giorno di navigazione è “duro al contrario”: non per le onde e la bolina, ma per il poco vento e la frustrazione di trovarsi nella parte di percorso meno favorevole, in attesa di capire come e quando agganciare l’Aliseo, che potrebbe rappresentare il giusto ascensore per Porto Santo, l’isola portoghese nell’arcipelago di Madeira che funge da cancello obbligato della prova.
Percorse 900 miglia circa da Lorient, l’avvicinamento al “cancello” diventa una prova di maturità e pazienza per il Class40 IBSA. Intanto, a poco più di un quarto delle miglia previste percorse, la data di arrivo in Martinica della seconda tappa della Transat Jacques Vabre inizia a farsi più certa: atterraggio a Fort du France previsto tra il 21 e il 22 novembre, mentre la cerimonia di chiusura e premiazione è stata spostata dal 23 al 24 novembre.