Una notte molto impegnativa, una bolina nella Manica con condizioni difficili. Le prime 24 ore della Transat Jacques Vabres sono state dure per gli equipaggi della Class40, che si apprestano a tagliare il traguardo di Lorient nelle prossime otto ore.
Per la prima parte della regata, che si è trasformata in una lunga navigazione con onda formata, scrosci di pioggia e raffiche oltre ai 35 nodi, Alberto Bona ha scelto una rotta il più possibile lungo la costa francese della Manica, cercando il miglior compromesso tra velocità, gestione della corrente e salvaguardia della barca. Nelle prime 24 ore di navigazione, infatti, i danni tra gli scafi della Class40 non sono mancati: poco dopo la partenza la collisione tra le barche Movember di Bertrand Guilloneau con Kito De Pavant e Seafrigo-Sogestran di Cédric Chateau con Guillaume Pirouelle, nella notte il disalberamento di Ian Lipinski a bordo del suo Crédit Mutuel, e la collisione con un oggetto non identificato di Dékuple di William Mathelin – Moreaux con Pietro Luciani, vicepresidente della Class40.
Con queste premesse, la navigazione conservativa di Bona, che ha scelto di restare “basso” verso la cosa francese, rappresenta una strategia: restare in contatto con i primi della flotta ma evitare di forzare, navigando di bolina e minimizzando, per quanto possibile, di sbattere incondizionatamente sulle onde. Le miglia da navigare lungo la costa bretone, infatti, sono ancora circa 90, sempre in condizioni di vento molto sostenuto.
Il Class40 IBSA dovrebbe arrivare a Lorient verso la mezzanotte del 30 ottobre; per il momento, dopo la partenza al quarto posto, al rilevamento alle 15:00 Bona e Santurde si sono assestati tra i primi dieci di una classifica, ancora molto provvisoria, condizionata dal vento e dalla corrente.