Un mese di ‘maquillage’ per il Class40 IBSA
Se fosse in un cantiere inglese si chiamerebbe “pit stop”, ma La Trinité-sur-Mer è un cantiere bretone, per cui parole come “bricolage” e “maquillage” risultano più adeguate. Il prossimo mese, per il Class40 IBSA, sarà tutto “a secco”: in cantiere, a pochi metri da dove esattamente un anno fa era in fase di costruzione e con il solo obiettivo di curare i dettagli.
“La nostra barca è eccezionale e performante – spiega Alberto Bona – fino ad ora abbiamo percorso quasi diecimila miglia in oceano, ma aspettavamo di tornare in Bretagna per una ulteriore serie di migliorie. Più conosci la barca, più hai possibilità di migliorarla: diecimila miglia in tutte le andature e condizioni meteo permettono di accumulare un sacco di dati e con questi è possibile fare l’upgrade”.
Cosa migliorare e perché? Sul cosa Alberto Bona resta ampiamente sfuggente, perché esiste sì la tattica di regata, ma c’è anche quella di cantiere; sul perché migliorare non ci sono segreti: “alla fine i Class40 sono barche costruite sulla base di una “box rule” e quindi molto simili le une alle altre, e la ricerca della performance passa per piccolissimi dettagli e minuscoli miglioramenti che ti fanno andare più veloce di qualche decimo di nodo”.
Cosa fare quindi? I dati acquisiti mostrano che il Class40 IBSA è velocissimo con vento forte e può ancora migliorare con le arie leggere: “è lì che prima di tutto dobbiamo cambiare qualcosa: con vento forte stacchiamo gli avversari, ma quando cala il vento siamo meno competitivi; quindi c’è da lavorare su questo aspetto”.
Che siano linee d’acqua o design delle vele, che sia la distribuzione dei pesi o la quantità di oggetti a bordo, poco importa: “ogni cosa fa la differenza – sentenzia Alberto – e su ogni piccolo dettaglio agiremo”.
Unico neo è il tempo a disposizione: un mese può sembrare tanto, ma nello speciale calendario di una barca a secco è un tempo brevissimo. “In proporzione ai dati che abbiamo raccolto e alle analisi che abbiamo fatto, sentiamo che servirebbe ancora più tempo per migliorare e migliorarci. Quando ci troveremo al via della Normandy Channel Race, a inizio giugno, vedremo se la nostra strategia ha pagato: incontreremo team che come noi hanno scelto di fare già due regate quest’anno, quindi team molto allenati e rodati in acqua e con poco tempo in cantiere, e team che sono rientrati in cargo dopo la Route du Rhum a dicembre 2022, quindi con meno settimane di navigazione all’attivo, ma con tanti mesi passati in cantiere”.
Ancora una volta, sarà il campo di regata a dare il proprio verdetto.