Lunedì 25 settembre, durante il Salone Nautico di Genova, Alberto Bona è stato ospite del panel “Velisti oceanici a confronto”. Una chiacchierata informale tra oceanici – così è stata definita dal moderatore, il giornalista Fabio Pozzo – per parlare del momento d’oro che sta vivendo la vela oceanica in Italia con Ambrogio Beccaria, Edoardo Bianchi e Pietro Luciani in sala; Alberto Bona, Alberto Riva e Andrea Fornaro in collegamento.
Alla Route du Rhum 2022 gli italiani sulla linea di partenza a bordo di un Class40 erano tre (e un quarto nella Classe Imoca). A novembre 2023 invece, a distanza di un anno, a sfidarsi alla Transat Jacques Vabre su dei Class40 di ultima generazione i velisti italiani saranno cinque, segno di come la vela oceanica italiana e la Classe 40 stiano vivendo un momento senza precedenti, di cui gli italiani sono i protagonisti.
In cima alla classifica del campionato Class40, infatti, rispettivamente in prima e in seconda posizione, ci sono Alberto Bona e Ambrogio Beccaria, le cui imprese stanno appassionando gli amanti della vela e ispirando tanti navigatori che si stanno avvicinando a questa “classe di fuoriclasse”.
I motivi del rinnovato interesse nei confronti dei Class40 sono molteplici. Primo fra tutti, come ha commentato Alberto Bona, “la Class 40 è il naturale proseguimento dopo anni di Mini 6.50. In Italia non esiste ancora una vera e propria carriera professionistica per i velisti oceanici; in Francia, invece, chi desidera fare di questo sport la propria professione comincia dalla Classe Mini (classe nella quale si naviga con barche di 6 metri e 50) e dopo circa cinque anni passa alla Classe 40 o, come me, prima dalla classe Figaro, considerata l’élite della vela oceanica, e poi alla Classe 40”.
Tra le altre ragioni dell’interesse verso i Class40 citate dai velisti ci sono anche il piacere e l’adrenalina di navigare su barche molto complesse e avanzate tecnologicamente, la perfetta combinazione tra budget relativamente contenuto dovuto alle rigide regole imposte dalla classe, e il fatto che i Class40 prendono parte ad alcuni dei maggiori eventi velici (al pari delle sorelle maggiori Imoca e Multi50).
Prosegue Bona: “la vela sta crescendo, è sotto gli occhi di tutti e tutti si stanno accorgendo del grandissimo potenziale di questo sport. La vela lancia messaggi potentissimi, è un simbolo forte di sostenibilità, evoca immagini positive. Fateci caso, è una vera rarità. Con un partner come IBSA, che sta al passo con il tempo della vela, abbraccia valori condivisi e accetta la sfida a 360 gradi, si possono costruire racconti e storie intense che, più facilmente rispetto ad altri sport, siano rappresentative di valori profondi. Noi continueremo sicuramente a farcene portavoce, il mio viaggio con IBSA al mio fianco va proprio in questa direzione”.
Un altro obiettivo emerso dall’incontro e condiviso da tutti i partecipanti incluso Pietro Luciani, vicepresidente della Classe 40 è quello di portare eventi e regate importanti anche nel Mar Mediterraneo, affinché i professionisti e il grande bacino di stakeholder siano sempre più attratti e facilitati ad appassionarsi al mondo della vela.
Mentre si attende quindi un calendario di eventi nel Mediterraneo, Alberto Bona e i suoi colleghi oceanici sono in preparazione per affrontare di nuovo l’oceano con la Transat Jacques Vabre, in partenza il prossimo 29 ottobre da Le Havre (Francia). Dopo Genova è giunto per tutti il tempo di riprendere gli allenamenti, ma – prima di affrontare l’ultima traversata dell’anno – l’8 ottobre Bona farà tappa a Trieste (Italia) per la 55ª edizione della Barcolana, dove assisterà alla tradizionale regata.